Da bene confiscato alla camorra a sede universitaria più bella d’Italia: Villa Ferretti è una dimora dell’Ottocento che affaccia sul mare di Baia, ai piedi del Castello Aragonese, nel Comune di Bacoli. Per anni è stato un sito degradato ed abbandonato, a seguito della confisca al boss locale della criminalità organizzata. Oggi è un luogo di rinascita culturale, avvolto tra il verde del suo parco pubblico ed il mare che bagna essa stessa e la spiaggetta adiacente. La villa è stata affidata all’Università Federico II di Napoli, per farne una sede distaccata ed approfondire percorsi di studi riguardanti l’archeologia subacquea e la biologia marina.
Villa Ferretti dimora storica del '800
Villa Ferretti è una villa ottocentesca situata ai piedi del Castello Aragonese di Baia, nella frazione del Comune di Villa Ferretti. Una dimora storica, affacciata sul mare, disposta su due livelli da circa 145 metri quadri cadauno, di cui uno sottostante, al livello del mare (oltre al terrazzo), che sorge sui resti di una domus imperiale di epoca romana.
Lo testimoniano alcuni resti presenti all’interno, con volte a botte, resti di antiche cisterne e pareti in opus reticulatum (presenti nel piano sotterraneo) perfettamente conservati nonostante le diverse fasi di ristrutturazione, in una delle quali è stata finanche ritrovata una maschera (che doveva essere ornamento di una fontana) risalente a 2000 anni fa. Una ipotesi storica attribuisce la villa al patrizio Cornelio Dolabella.
Su tali resti archeologici, nella seconda parte dell’800 Ferretti, una ricca famiglia di armatori genovesi, con interesse su Baia e Napoli, vi edificò la dimora che tutti ora conoscono col nome di Villa Ferretti. Fanno parte della dimora anche altri due vani distaccati, presenti anch’essi a livello del mare, ricavati dalle cavità naturali, e raggiungibili dal piano sottostante della villa attraverso una banchina, oltre ad un appartamento dedicato alla guardiania presente sul lato sud-ovest. In più vi è un altro manufatto pertinenziale a quello padronale separato dal corpo di fabbrica principale, a sud-est del fabbricato padronale di Villa Ferretti, distribuito su due livelli, adibito alla sola funzione di servizi igienici e deposito.
Oblio e rinascita: da bene confiscato a sede universitaria
Come accertato dai registri immobiliari dell’epoca, nel 1977 la signora Luisa Ferretti vendette la villa a tale Antonio Barbato ma da quel momento la struttura cadde in un lungo periodo di degrado e abbandono. Nel 1990 venne acquistata da tale Giuseppe Costigliola e per anni è stata letteralmente disabitata.
Nel 1997 il Tribunale di Napoli emise un’ordinanza di confisca dell’immobile ai sensi della legge 7 marzo 1996 n. 109. A seguito di tale sentenza si scopre che la villa, in realtà, era entrata nella disponibilità di un boss della criminalità organizzata, Rosario Pariante, uno dei capo-clan di Secondigliano con vasti interessi sull’area flegrea (condannato all’ergastolo ed oggi pentito di camorra).
Fu sequestrata su istanza della Procura Antimafia, poiché ritenuta patrimonio del gruppo camorristico che gestiva gli affari illeciti nella zona di Baia e Bacoli, e rientrò nel patrimonio architettonico dello Stato, che impose il suo riutilizzo per finalità sociali. Successivamente, da bene confiscato ed acquisito a patrimonio dal Comune di Bacoli nel 2002, ora è diventata sede distaccata dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in virtù di una convenzione stipulata con l’amministrazione comunale nel 2021, per vent’anni.
Struttura di Villa Ferretti tra verde del parco pubblico ed blu del mare
La struttura è stata interessata da diversi lavori di ristrutturazione per svariati milioni di euro ed è oggi protetta dall’umidità e dalla salsedine causata dalla vicinanza al mare attraverso una soffolta realizzata nel 2023. Disposta, come detto, su due livelli, collegati oggi da una doppia rampa di scale e da ascensori per i diversamente abili, Villa Ferretti presenta una doppia porta di ingresso sul cortile in cui al centro c’è una fioriera-panchina realizzata in calcestruzzo, mattoni in tufo e rifinitura con mosaici e intonaco.
Dal mare si nota la doppia balconata, presente sia al primo che al secondo livello, oltre ad altri tre balconcini che affacciano sempre sul lato nord della struttura. Si contano almeno dieci finestre, in totale, ad arieggiare sia gli spazi più ampi (due vani principali da 50 metri quadri cadauno) sia i locali più piccoli e angusti. Sono cinque i vani presenti in ogni livello.
Con il suo colore rosso pompeiano (tendente all’arancione scuro), la villa è ben visibile da Punta dell’Epitaffio e oltre ad avere un lato esposto sul golfo, è immersa nel verde del parco pubblico inaugurato il 25 Aprile 2016. Un’area verde di circa 15.000 metri quadrati, con una arena in cui è possibile ospitare eventi, completa di palco in legno e gradinate ricavate con materiali naturali, per una capienza di circa 500 persone.
In più, attraverso una scala, c’è l’accesso ad una spiaggetta per la libera balneazione, in comune con un altro accesso privato. Villa Ferretti è stata riqualificata a sito di interesse socio-culturale, essendo divenuta oramai simbolo di rinascita e di sviluppo possibile attraverso il combattuto ripristino della legalità.
Villa Ferretti e la Federico II: l’Università più bella d’Italia
Assecondando la finalità socio-culturale attraverso cui l’Agenzia del Demanio cedette il bene confiscato al Comune di Bacoli, con esplicito riferimento all’approfondimento degli studi sull’archeologia subacquea, l’amministrazione comunale nel 2021 sigla una convenzione con l’Università degli studi di Napoli Federico II affidando la sola struttura di Villa Ferretti per vent’anni, mantenendo la libera fruibilità pubblica del parco e della spiaggia.
L’obiettivo è quello di svolgere attività di studio e ricerca nell'ambito dell'archeologia subacquea, ma il distaccamento mantiene la sua vocazione di polo culturale e destinazione per il tempo libero. In aggiunta alla ricerca sull'archeologia marina, sono previsti, infatti, anche corsi dedicati alle digital humanities computing.
Questo campo di studi combina procedure computazionali e strumenti multimediali con le discipline umanistiche. Si concentra sulla rappresentazione dei dati, sulla formalizzazione delle fasi di ricerca e sulle strategie di divulgazione dei risultati. Inoltre, Villa Ferretti, sede del distaccamento, svolgerà anche un ruolo di centro congressuale. All’interno, oltre a varie sale riunioni più piccole, è ricavata un’aula seminaristica da 30 posti e dotata di impianto auto/video.
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Posizione e come arrivare
Villa Ferretti ha due ingressi. Entrambi pedonali, ma uno solo carrabile: il primo, raggiungibile esclusivamente a piedi, è situato su Via Castello, all’interno di un vialetto privato, introdotto da una piccola cappella, su cui il Comune di Bacoli può vantare una servitù di passaggio; il secondo, raggiungibile anche con l’auto, ma a senso unico alternato, ed è presente 200 metri più avanti, andando verso il porto di Baia, nella curva tra Via Castello e Via Lucullo.
Il Parco e Villa Ferretti non sono dotate di un parcheggio, pertanto è necessario parcheggiare in una delle aree private insistenti su Via Lucullo e Via Castello. Con mezzi pubblici, è possibile prendere la linea ferroviaria “Cumana” dell’EAV Montesanto –Bagnoli – Torregaveta, scendere alla stazione “Fusaro” o al capolinea “Torregaveta” per poi prendere l’autobus in direzione Baia.