Sulla punta del promontorio di Miseno, a Bacoli, all’estremità della costa a nord del Golfo di Napoli, campeggia uno dei fari più affascinanti della Marina Militare Italiana, oltre ad essere uno dei più importanti per la navigazione in Italia. È il faro di Capo Miseno, un’ex torretta di avvistamento risalente all’Ottocento ma ricostruito nel 1948 a seguito dei bombardamenti della guerra. Essa fa luce sul canale di Procida, uno dei più trafficati del Tirreno.
- Faro di Capo Miseno
- Storia
- Scusa ma ti chiamo amore
- Video del Sentiero del Faro
- Come visitare
- Contatti
- Come Arrivare
- Mappa
Il Faro di Capo Miseno uno dei più belli e importanti per la navigazione in Italia
Il faro di Capo Miseno, nel Comune di Bacoli, è uno dei più suggestivi, importanti e caratteristici d’Italia. Situato all’estrema sommità nord del Golfo di Napoli, nei Campi Flegrei, sull’omonimo promontorio, grazie alla sua posizione strategica il faro di Miseno illumina il mare che bagna Pozzuoli ed il canale di Procida, uno dei più trafficati del Mar Tirreno. Un luogo straordinario, dalla bellezza mozzafiato da cui è possibile ammirare, a poca distanza, le isole di Procida, Ischia ed anche Capri. Un punto di riferimento per tutti i navigatori del canale procidano.
La storia del Faro di Capo Miseno dal 1869
Il faro di Capo Miseno ha una storia molto particolare. La prima costruzione risale al 1869 e sorge sui resti di una vecchia torretta d’avvistamento del ‘500, con l’obiettivo di illuminare il canale che collega Napoli e Pozzuoli con le isole del golfo. Doveva essere una delle 366 torri fatte erigere dai Viceré del Regno di Napoli, lungo tutta la costa campana, dal casertano fino al Cilento, per monitorare eventuali attacchi delle navi saracene.
Distrutto nel 1943 e ricostruito nel 1948
Nel 1910 dal Regno delle Due Sicilie rientra sotto la giurisdizione del Servizio Fari della sovrintendenza della Marina Regia, grazie ad un decreto di Re Vittorio Emanuele III. Cinque anni dopo rientra nelle competenze del nascente Ispettorato dei Fari e dei segnalamenti marittimi, al fine di garantire maggiore tutela e sicurezza nella navigazione, ma nel 1943 viene distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Per cui, il faro di Miseno che si ammira oggi non è quello originario bensì quello ricostruito, in una versione più moderna, nel 1948.
Un fanale posto a 80 metri sul livello del mare
Il fanale è situato su una torre alta 12 metri sull’angolo di un edificio bianco a due piani, a 80 metri sul livello del mare con una portata di 16 miglia. La luce ottica è bianca ed alterna un lampo di un secondo con due consecutivi sempre da un secondo cadauno. È uno dei 14 fari attivi in Campania, il suo codice identificativo è il 2402 e queste sono le sue coordinate: 40°46.7′N 14°05.3′E.
Il faro di Capo Miseno protagonista nel film “Scusa ma ti chiamo Amore”
Il faro ed il bellissimo promontorio di Miseno sono stati scelti dal regista Federico Moccia per girare la scena finale del film “Scusa ma ti chiamo amore” con Raoul Bova e Michela Quattrociocche, uscito nel 2008. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore, narra la storia d’amore tra Alex e Niki.
Alex (Bova) è lì ad aspettare la sua amata Niki (Quattrociocche) trascorrendo le sue giornate a pescare. Niki alla fine arriva e il bacio finale con i due abbracciati sulla parte alta del faro, la canzone di Robbie Williams "She's the one" in sottofondo e le luci del tramonto di Miseno ad irradiare il tutto rendono un'inquadratura meravigliosa di un luogo magico. Il bacio e l’abbraccio tra i due sulla cima del faro è una scena suggestiva e romantica.
Come visitare il faro di Capo Miseno
Fino a pochi anni fa la funzionalità e l’apertura del faro era gestita da un custode, che vi risiedeva nella palazzina della guardiania, e che non è stato più sostituito dopo il suo pensionamento. Essendo un sito militare, di competenza della Marina Militare Italiana, oggi il faro è per lo più chiuso al pubblico ed è possibile visitarlo soltanto in determinati appuntamenti, con aperture occasionali oppure attraverso tour organizzati dagli operatori turistici locali legati, solitamente, all’escursione del cosiddetto “Sentiero degli Uccelli” presente sul promontorio di Miseno.
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Come arrivare al Faro di Capo Miseno
Il faro di Capo Miseno è situato all’interno di una zona militare alla quale si accede dal piazzale presente al termine di Via Faro, a nord del Comune di Bacoli, dopo aver attraversato una galleria (se si giunge con auto o moto), oppure a piedi attraverso escursioni che dal litorale della spiaggia di Miseno portano, in salita, al cosiddetto “Sentiero del faro di Capo Miseno”. Quest’ultimo può essere percorso anche senza passare a piedi per la galleria, ma partendo dall’agriturismo “Il Cetrangolo”, oppure all’inverso partendo proprio dal piazzale panoramico dove c’è l’ingresso alla zona militare in cui c’è il faro.
Se si arriva con mezzi propri, da Napoli si segue Tangenziale direzione Pozzuoli, uscita numero 14 “Pozzuoli-Arco Felice-Bacoli” e proseguire con le indicazioni verso Bacoli; C’è possibilità di una sosta breve sul piazzale al termine di Via Faro.
Se si arriva con mezzi pubblici, è necessario arrivare alle Stazioni della Cumana di Fusaro o Torregaveta, da qui prendere l’autobus “Baia-Torregaveta” e scendere alla fermata di “Miseno”, nei pressi dello chalet “Da Giona” per poi proseguire a piedi lungo Via Dragonara e, in salita, verso Via Faro; Per chi arriva da Napoli, c’è anche un autobus di linea “Napoli-Monte di Procida” oppure informarsi su un autobus che da Vomero/Arenella porta direttamente a Capo Miseno.