L'Isola Pennata (anche detta Punta Pennata) è situata a Bacoli, di fronte al famoso tratto di costa soprannominato Schiacchetiello. In origine era una penisola, ma nel 1966 una violenta mareggiata spazzò via la lingua di sabbia che la collegava alla terraferma. La stessa lingua di sabbia che in epoca romana fungeva da diga per il porto di Miseno, sede della flotta militare, smorzando il moto ondoso che penetrava nel golfo. Oggi la piccola isola è popolata da una folta vegetazione e da antichi resti che testimoniano un glorioso passato.
L’sola di Pennata, un piccolo gioiello che spicca sul mare cristallino
L'Isola Pennata è un angolo di paradiso che unisce storia e natura incontaminata. Una piccola meraviglia dei Campi Flegrei dove si respira un'aria di pace, caratterizzata dalla forma di una sottile lingua curva. Si trova a pochi metri dal tratto di costa dello Schiacchetiello, costituito da scogli che si affacciano su un mare cristallino. Nelle stagioni calde sono in tanti quelli che arrivano qui per fare un tuffo e raggiungere l'isoletta, anche a nuoto.
È piacevole prendere il sole sulle sue rocce o immergersi alla scoperta dei fondali circostanti. In passato, proprio in queste acque sono stati rinvenuti numerosi resti risalenti agli antichi romani. Anche sull’isola ci sono alcuni ruderi di quel periodo. La stessa epoca in cui furono scavati due lunghi tunnel che l'attraversano interamente (tuttora visibili a nuoto o in barca): la Grotta del Corallo e la Grotta di Nerone. Questi due trafori avevano una funzione ben precisa che ci riporta indietro nel tempo, al passato dell'isola.
La storia dell'Isola di Pennata o Punta Pennata
In origine l'Isola Pennata era una penisola, ma nel 1966 ci fu un evento che segnò drasticamente la sua storia e la sua conformazione. Una violenta mareggiata spazzò via la striscia di sabbia che la collegava alla terraferma. Oltre a questo, una serie di altri fenomeni geologici, fra cui il bradisismo, andarono a modificarne l'aspetto.
All'epoca degli antichi romani, la striscia di terra che collegava Punta Pennata con la terraferma fungeva da diga protettrice del vicino porto di Miseno, dove risiedeva la flotta imperiale, la Classis Misenensis. La diga smorzava le onde che penetravano nel golfo, garantendo acque tranquille per le navi militari. Contestualmente, al di sotto dell'isola furono scavati tre tunnel che servivano per far defluire le acque ed evitare l’accumulo di sabbia all’interno del porto. Oggi soltanto due sono sopravvissuti al tempo, la Grotta del Corallo e la Grotta di Nerone. Il terzo è stato chiuso da una frana e si trova semisommerso in circa due metri d'acqua.
Inoltre, i ritrovamenti romani sull'Isola Pennata fanno pensare che all'epoca questo fosse un territorio urbanizzato. Ad esempio, le reliquie di un'antica villa patrizia conosciuta come villa di Lucullo. Oppure, frammenti di una struttura militare che molti hanno individuato come la sede del comando delle legioni: il Praetorium Misenate.
Più tardi, dopo che nel 1804 Napoleone Bonaparte firmò l'Editto di Saint-Cloud (sancendo la nascita dei cimiteri moderni), l'Isola ha ospitato l'antico cimitero di Bacoli. Tuttavia, non è chiaro per quanto tempo sia stato in attività perché, come raccontano anche i residenti locali, le mareggiate hanno reso sempre più difficile il trasporto delle salme.
Ritrovamenti archeologici sommersi nei dintorni dell'Isola Pennata
Oltre ai ruderi romani, nel tempo sono state scoperte anche antiche sculture sommerse sotto l'isola di Pennata, in un vecchio fosso utilizzato come discarica. Molte di queste risultarono rovinate, soltanto 7 furono trattenute al Museo Nazionale di Napoli, fra cui la testa di Apollo e il ritratto di Alessandro Magno, le più degne di nota. Ma anche:
- Una ninfa accanto a Dioniso bambino (in seguito si è ritenuto che potesse rappresentare la figlia di Apollo);
- Una statua del poeta greco Archilogo (deduzione fatta dopo aver confrontato la scultura con una vecchia moneta del 75 a.C. raffigurante lo stesso poeta);
- Un torso di Satiro, molto simile alla celebre statua del “Satiro in riposo” dello scultore greco Prassitele.
- Un volto maschile mitologico (sfregiato) con capigliatura di boccoli, che probabilmente sormontava il piastrino di una balaustra del giardino della villa.
Isola di Pennata, un paradiso per lo snorkeling
Il territorio paesaggistico dell'Isola di Pennata è un paradiso per gli amanti della natura e dello snorkeling. L’isoletta è ricca di una folta vegetazione mediterranea che la riveste interamente, habitat naturale per gli uccelli. Immergendosi in mare, invece, è possibile osservare una moltitudine di pesci, murene, seppie, paguri e pinne nobilis che popolano le pareti rocciose, formate dal tipico tufo giallo che caratterizza gran parte delle coste dei Campi Flegrei. Qui l'acqua è particolarmente trasparente e i fondali sono poco profondi, condizioni ideali per avventurarsi tra la fauna marina e, talvolta, avvistare antiche anfore e scorci di pavimentazioni romane.
Attrazioni nei dintorni dell'Isola di Pennata
L'Isola Pennata è a pochi metri dalla costa e dalla spiaggia (di rocce) dello Schiacchetiello, una vera e propria riserva naturale nascosta. In zona c'è un ristorante/bar sul mare. Visitare questo luogo incantevole può essere un'occasione per scoprire anche alcuni luoghi d'interesse poco distanti, come la Piscina Mirabile, una grande cisterna d’acqua che in epoca romana riforniva le flotte militari.
Come raggiungere l'Isola di Pennata
L'Isola Pennata si trova nel comune di Bacoli, per arrivarci si può partire in barca dal porto di Miseno, oppure percorrere un breve tratto a nuoto partendo dallo Schiacchetiello. Per raggiungerlo con i mezzi bisogna prendere l’autobus EAV Napoli – Monte di Procida, scendendo alla fermata Bacoli – via Risorgimento 216. Da qui c'è un percorso a piedi di circa 1,5 km seguendo le indicazioni per Villa Mirabilis. Dopo aver oltrepassato la villa si potrà notare un piccolo cartello con l'indicazione “mare”. Da qui parte un tragitto in discesa fatto di scalini, dove già a metà strada si riuscirà a scorgere in lontananza la piccola isola in mezzo al mare.
Per arrivare in auto o moto, invece, bisogna imboccare la Tangenziale di Napoli in direzione Pozzuoli, uscita 14. Dopo aver superato Baia e Miliscola si prosegue verso Bacoli in direzione via Pennata. Si può parcheggiare nei pressi di via Pennata, oppure in alcuni parcheggi privati a pagamento che distano circa 15 minuti a piedi dallo Schiacchetiello.