Lungo la strada che percorre Baia, piccola frazione di Bacoli, è possibile ammirare dei meravigliosi resti architettonici risalenti all’epoca romana. Uno di questi è il Tempio di Venere, antico edificio termale situato a ridosso del piccolo porticciolo del luogo, che oggi spicca in mezzo alle più moderne palazzine e costruzioni circostanti.
Tempio di Venere di Baia, la più grande sala di un imponente e lussuoso complesso termale
Il Tempio di Venere è situato nel cuore del Parco Archeologico delle Terme di Baia, un grandissimo complesso termale di epoca romana di cui conserviamo numerosi resti, alcuni dei quali distano pochi minuti a piedi dal tempio. A dividerli ci sono soltanto una strada e dalle palazzine moderne dove oggi risiedono gli abitanti della zona.
Ciò testimonia come la cittadina fosse all’epoca un luogo dove l’antica nobiltà romana si recava per trascorrere la villeggiatura, dedicandosi all’ozio, al benessere e alla cura del corpo. Questo grazie soprattutto alle proprietà terapeutiche delle sue acque. Ma qual è la sua storia?
Tempio di Venere, una piscina termale dedicata alla dea della bellezza
Si suppone che la sua costruzione fu commissionata dall’imperatore Adriano, poiché sono state riscontrate molteplici similitudini architettoniche con alcuni edifici presenti all’interno della sua villa di Tivoli. Il monumento era un’antica piscina e fu dedicato a Venere, dea della bellezza, da cui prende anche il nome.
Il culto di Venere a Roma era celebrato per favorire l'apertura del proprio cuore ad un nuovo amore o a una gravidanza: e così anche nei Campi Flegrei, non poteva mancare il tempio dedicato ad una dea così tanto venerata in tutta la tradizione romana.
Informazioni che oggi sono in nostro possesso grazie allo scrittore e storico Scipione Mazzella che, durante alcuni scavi realizzati in passato, affermò di aver ritrovato lì una statua con le fattezze della dea.
Struttura del Tempio di Venere di Baiae
La struttura architettonica del Tempio di Venere affascina in particolar modo grazie alla sua pianta ottagonale, visibile al di fuori. Tutte le otto facciate sono dotate di grandi finestroni ad arco, che all’epoca erano collegati da un ballatoio interno che si affacciava sulla piscina, a sua volta incastonata in una sala circolare di circa 25 metri di diametro.
Singolare anche la cupola (purtroppo ormai perduta), caratterizzata dalla cosiddetta forma ad “ombrello”. Diversi spicchi che dalla base si diramavano verso l’alto fino a congiungersi in un punto centrale, formando un cappello elevato a 35 metri di altezza. Alcuni ritrovamenti fanno pensare che la cupola fosse ornata da uno splendente mosaico che rifletteva la luce del sole, mentre grandi lastre di marmo decoravano gli ambienti interni.
Purtroppo una porzione dell’edificio si trova attualmente interrata a causa dei fenomeni bradisismici che gradualmente hanno permesso al mare di ricoprire gran parte della città vecchia. Tuttavia, negli anni numerosi viaggiatori, architetti e artisti si sono recati a Baia per osservare la bellezza del Tempio di Venere e immaginare la maestosità che aveva un tempo. Fra questi, il pittore italiano Achille Vianelli e il tedesco Jakob Philipp Hackert. Ma anche William Pars, pittore inglese che nel 1781 si recò sul posto, realizzando un disegno a penna del Tempio che ora appartiene al City Museum and Art Gallery di Sheffield.
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Come visitare il Tempio di Venere a Baia
Basta soltanto uno sguardo per fare un tuffo nel passato e non c’è nemmeno bisogno di pagare il biglietto, perché il Tempio di Venere è accessibile gratuitamente. Questo suggestivo monumento si trova proprio lungo il tragitto che percorre la frazione di Baia, accanto al piccolo porto (Porto di Baia) che oggi ospita bar, gelaterie e ristoranti di pesce.
È possibile raggiungere il monumento anche utilizzando i mezzi pubblici: la linea bus 102 Baia - Torregaveta dell'EAV fa capolinea a Torregaveta e al Fusaro, precisamente alle due stazioni della ferrovia Cumana. Tutti possono fermarsi ad ammirarlo percorrendo la strada denominata Via Lucullo. Un gioiello architettonico che contribuisce a rendere magica l’atmosfera del luogo.