Documentari

Baia, Bacoli e Miseno nel documentario di Petrolio su Rai Uno

I siti archeologici di Bacoli e le bellezze storiche dei Campi Flegrei in un documentario apparso su Rai Uno nel corso della trasmissione "Petrolio" condotta dal giornalista Duilio Giammaria. È un viaggio alla riscoperta di tutti i siti di maggiore interesse, come le Terme di Baia, il Parco Sommerso ed il Castello Aragonese, ma anche quei cosiddetti siti minori di Bacoli e Miseno in cui vi è la figura dell'assuntore di custodia. "Petrolio" rievoca i fasti del porto dell'antica città di Misenum, sede della flotta imperiale romana, rimarcandone la centralità commerciale e militare nel Mar Mediterraneo. Lungo la linea di costa si incontra diversi siti archeologici coperti dall'edilizia selvaggia e, spesso, abbandonati ad un ruolo marginale.

Duilio Giammaria alla riscoperta dei siti archeologici di Bacoli

La presenza dell'Impero Romano nei Campi Flegrei risale a più di duemila anni fa ed un ruolo di fondamentale importanza lo ebbe il porto dell'antica città di Miseno (Misenum) in cui l'imperatore Augusto vi trasferì la Classis Praetoria Misenensis, la più imponente flotta dell'impero. Da allora l'antico porto di Miseno divenne il principale snodo militare e commerciale dei Romani sul Mar Mediterraneo per i collegamenti con le altre città e per il controllo di tutte le rotte, specialmente verso l'Oriente. Una flotta che comprendeva 200 navi da guerra di cui 100 unità maggiori tra quadriremi, triremi e grandi navi anfibie; navi che in 40 metri potevano disporre a bordo fino a 270 rematori.

Il documentario di "Petrolio", nota trasmissione di Rai Uno condotta dal giornalista Duilio Giammaria, parte dalle acque del porto di Baia per spiegare con il Capitano di Fregata Marco Sciarretta, dell'ufficio storico della Marina Militare, la centralità del porto di Miseno nel territorio flegreo in cui vi è ampia traccia dell'impero romano tra le rovine di Baia, la Piscina Mirabile a Bacoli e gli altri siti cosiddetti minori presenti a Miseno. Il lavoro di documentazione giornalistica condotto da "Petrolio" è altresì finalizzato alla cronaca dello stato di abbandono in cui versano alcuni di questi siti archeologici, molti dei quali affidati a figure dette "assuntori di custodia".

Dal Parco sommerso di Baia ai custodi dei siti archeologici di Bacoli e Miseno

Nel rievocare gli antichi fasti della flotta di Miseno, con il racconto di Plinio il Vecchio e della sua fallimentare spedizione del 79 d.C., in occasione dell'eruzione del Vesuvio, per soccorrere gli abitanti di Ercolano e Pompei, Duilio Giammaria si immerge in mare con il Centro Sub Campi Flegrei alla riscoperta del Parco Sommerso di Baia. Ville imperiali, resti di strade e palazzi con statue, fontane e mosaici caratterizzano un luogo in cui, a pochi passi, vi sono i bagnanti che trascorrono le loro giornate sulla spiaggia di Lucrino.

Percorrendo la costa della penisola flegrea si va da Baia a Capo Miseno, alla riscoperta di una bellezza spesso dimenticata, con siti archeologici con un'accessibilità limitata, senza informazioni e/o orari di apertura, in condizioni di degrado ma sorvegliati da assuntori di custodia che, per un euro al giorno, ne consentono la visita. Assunzione di custodia che viene tramandata di generazione in generazione a partire dai primi anni del secondo dopo-guerra.

La Grotta della Dragonara (con il custode Salvatore Greco) e ciò che resta del Teatro di Miseno (custode Filippo D'Alessio) contano, ciascuno, 1000 visitatori all'anno. Molti altri resti del teatro e di altre antiche strutture misenati sono stati sopraffatti dall'edilizia privata oppure dal fenomeno del bradisismo, come il Sacello degli Augustali, i cui ritrovamenti sono oggi custoditi nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello Aragonese di Baia. Battute finali della puntata di "Petrolio" alle Terme romane di Baia e alla Piscina Mirabile di Bacoli, la più grande cisterna di epoca augustea, per la cui apertura c'è Immacolata Lucci, anche lei assuntrice di custodia del sito.

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