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Piscina Mirabile tappa della puntata Under Italy di Darius Arya

L'archeologo e antropologo statunitense Darius Arya fa tappa anche a Bacoli, con visita alla Piscina Mirabile, nella puntata di Under Italy dedicata alla scoperta dei sotterranei della città di Napoli. Il documentario dura circa un'ora ed è stato trasmesso in Italia da Rai 5. Diversi gli ambienti visitati: dalla Crypta Neapolitana alla cosiddetta "Cattedrale" di Bacoli, punto finale dell'antico acquedotto del Serino, dai cunicoli di Napoli Sotteranea al teatro romano di Neapolis, dalla Galleria Borbonica con le sue infinite ramificazioni agli Ipogei Greci funerari e al Cimitero delle Fontanelle.

Under Italy, Darius Arya alla scoperta di Napoli

La Piscina Mirabile di Bacoli (Piscina Mirabilis) rientra tra le tappe dell'archeologo statunitense Darius Arya nel suo viaggio alla scoperta dei sotterranei di Napoli. Under Italy è un programma televisivo, trasmesso in Italia dalla Rai sul canale del digitale terrestre Rai 5, di cui una delle puntate è stata interamente dedicata alla città di Napoli riguardo, soprattutto, all'altra faccia dell'antica Partenope, quella che non si vede. Un percorso che parte idealmente dalla stazione di Toledo della linea 1 della metropolitana, definita come la più bella d'Europa, per i mosaici presenti sul soffitto.

La passeggiata prosegue per le vie del centro antico della città fino ad arrivare alla Crypta Neapolitana, una galleria scavata sotto la collina di Posillipo dai Romani più di 2000 anni fa per scopi militari. La crypta è lunga 742 metri, è rimasta in uso fino al 1885 e presenta, in alcuni tratti, tracce dell'acquedotto augusteo che copre una distanza di 100 km, dalla sorgente del Serino, in Irpinia, fino a Bacoli, con l'acqua che veniva raccolta nella più grande cisterna di epoca romana, appunto la Piscina Mirabile.

Piscina Mirabile, la Cattedrale sotterranea di Bacoli

L'archeologo di Buffalo, Darius Arya, percorre Via Sant'Anna, a Bacoli, per dirigersi verso uno dei siti archeologici più importanti dei Campi Flegrei: la Piscina Mirabile, in latino Piscina Mirabilis. È la cisterna più grande in assoluto dell'Impero Romano, una delle migliori eccellenze dell'ingegneria romana. Una "cattedrale" sotterranea lunga 70 metri, larga 25 ed alta 15, per una capienza di 12mila metri cubi, era il punto finale dell'antico acquedotto del Serino e serviva a rifornire d'acqua la flotta dell'antica città di Miseno, la Classis Praetoria Misenensis.

L'acqua veniva prelevata dall'alto, attraverso dei fori presenti al centro delle volte a botte, utilizzando sistemi idraulici del tempo. La luce del sole, attraversando i fori stessi, ha formato uno strato di colore vivace verde lungo alcune colonne dovuto a muschi e funghi che hanno coperto tutte le murature. Arya mostra anche la presenza di una piscina limaria, un sito utile per decantare l'acqua proveniente dall'acquedotto e che veniva utilizzata anche per pulire periodicamente la piscina.

La Piscina Mirabile è stata costruita attraverso blocchi di tufo, con tecnica in opus reticolatum, e volte a botte sostenute da pilastri; il tutto coperto da uno strato di cocciopesto impermeabilizzato per scongiurare infiltrazioni d'acqua. Il tufo giallo napoletano è una pietra vulcanica molto comune nell'area flegrea la cui origine non è dovuta tanto al Vesuvio quanto proprio all'attività ardente del sottosuolo flegreo e la Solfatara, a Pozzuoli, ne è una chiara testimonianza.

Ipogei greci, Napoli Sotterranea e la Galleria Borbonica

I greci prima e i romani poi, a Napoli e dintorni, erano soliti sfruttare il tufo giallo proveniente dal sottosuolo proprio per costruire gli edifici in superficie. In città, soprattutto nel centro storico, sono innumerevoli i palazzi antichi con dei seminterrati che portano alle grandi cavità sotterranee. Nel corso della puntata di Under Italy, Darius Arya visita prima due ipogei nel Rione Sanità con camere funerarie di origine greca, e poi la più celebre Napoli Sotterranea, in Via dei Tribunali e Piazza San Gaetano, un complesso di 14mila cisterne e 2 milioni di metri quadri di cavità con i suoi cunicoli e labirinti.

Qui, in compagnia del presidente nonché scopritore di Napoli Sotterranea, Vincenzo Albertini, si imbatte nel cosiddetto acquedotto della Bolla, con le acque di falda raccolte a Volla e provenienti dal Monte Somma, poi abbandonato per essere sostituito dall'acquedotto moderno di Napoli. Sempre nel Rione Sanità si trova un basso al cui interno vi è un passaggio nascosto che porta dritto ad un teatro di epoca romana in cui si esibiva Nerone, conservato in buone condizioni, e poi il famoso cimitero delle Fontanelle in cui, nel 1656, furono sepolti 40mila corpi di napoletani colpiti dal morbo della peste.

I tunnel sotterranei, come quelli che costituiscono l'odierna Galleria Borbonica, un viadotto di 750 metri del 1853 che passa sotto il Monte Echia, a pochi passi dal mare, che collegava per scopi militari la caserma di Chiaia con Piazza del Plebiscito, consentirono a migliaia di napoletani di rifugiarsi in occasione della Seconda Guerra Mondiale. La presenza di bagni, corridoi riservati, tracce di collegamenti telefonici e iscrizioni sui muri testimoniano le difficoltà vissute dai cittadini di Napoli in quel periodo bellico.

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