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Casina Vanvitelliana, mostra fotografica per il rilancio turistico del 1981

La Casina Vanvitelliana è protagonista di un video dell'archivio storico dell'Istituto Luce del 1981. In particolare viene raffigurata una mostra fotografica che si tenne all'interno del casino borbonico finalizzata proprio al rilancio della struttura in chiave turistica. L'obiettivo della mostra, con esposte le fotografie di Napoli dell'Ottocento di Giorgio Sommer, fu quello di restituire alla Casina Vanvitelliana la sua naturale funzione di polo artistico e culturale al fine di attirare l'attenzione sui Campi Flegrei. Alla mostra presenziarono i Sindaci di Napoli e Bacoli.

Istituto Luce, le immagini della Casina Vanvitelliana del Fusaro

La Casina Vanvitelliana del Fusaro, frazione del Comune di Bacoli, in un documentario storico conservato dall'archivio storico dell'Istituto Luce. Il video datato 1981, della durata di circa un minuto e mezzo, raffigura un mostra fotografica tenutasi al suo interno finalizzata proprio al rilancio in chiave turistica della struttura. Il casino reale posto sul Lago Fusaro, voluto da Ferdinando IV di Borbone e costruito dagli architetti Carlo e Luigi Vanvitelli, era già dotato del ponte in legno che permetteva il collegamento con il parco in cui si intravede la Sala dell'Ostrichina.

Mostra fotografica del 1981 per il rilancio turistico del complesso borbonico

Dopo 30 anni di abbandono, come evidenziato dalla voce narrante del video, la Casina Vanvitelliana è tornata a vivere grazie ad una mostra fotografica promossa dall'assessorato al turismo della provincia di Napoli, l'ente provinciale turismo di Napoli e il Comune di Bacoli. Centinaia di persone disposte in fila per accedere alla mostra con le fotografie della Napoli ottocentesca di Giorgio Sommer. Alla manifestazione hanno presenziato i Sindaci di Napoli e Bacoli, Maurizio Valenzi e Giacomo De Stefano.

A concludere la giornata, ammirando il tramonto sul Lago Fusaro, il concerto dell'orchestra da camera di Parigi che ha suonato su una piattaforma in legno appositamente installata a margine del lago. All'evento del settembre 1981 avrebbe dovuto far seguito un più articolato piano strategico per il completo recupero della struttura borbonica esclusa dai principali itinerari turistici. Un piano che non è mai stato concretizzato per il quale, ancora oggi, a quarant'anni di distanza, vede l'intero compendio borbonico del Fusaro non pienamente valorizzato nonché sfigurato dal corso del tempo e dalla mancanza di manutenzione.

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